Bicchieri da vino: uno per tutti
Quali caratteristiche deve avere un bicchiere perché un vino possa essere apprezzato in tutte le sue sfumature
Provate a immaginare di nutrire una grande passione per il vino e di volerla condividere con quante più persone possibili. Conoscete molti vini pregiati e ogni giorno ne scoprite di nuovi. Tante volte, però, l'entusiasmo si spegne a causa di ragioni esterne al vino stesso.
«Meglio una cantina piena di vini che una vetrina piena di bicchieri.»
René Gabriel, ideatore
L'equilibrio perfetto per qualsiasi vino
Ispirandosi al principio «meglio una cantina piena di vini che una vetrina piena di bicchieri» l'imprenditore ha sviluppato un bicchiere adatto ad ogni vino. Questo bicchiere così versatile permette di degustare vini bianchi e rossi, ma anche spumanti e vini dolci.
«È perfetto per tutte le bevande aromatiche», spiega Alfred Herlbauer, direttore generale alla Gabriel-Glas. Whisky, brandy, birra, e soprattutto lo champagne, si esprimono al meglio.
Ma come è possibile che un bicchiere riesca a garantire un tale equilibrio e che possa esaltare le qualità di tutti i vini? Il segreto sta nel calice.
La parte inferiore del calice del Gabriel-Glas ha la forma di una V che curva leggermente verso l'esterno. Anche una piccola quantità di vino nel calice trova la massima superficie di aerazione che permette al vino di «respirare» nel modo migliore.
Anche la larghezza è fondamentale. Il punto più largo del calice ha un diametro di 95 millimetri e garantisce pertanto un effetto di decantazione nel bicchiere stesso. Questo agevola la liberazione dei profumi «veloci», più superficiali, e lo sviluppo degli aromi «più lenti» e sostanziali. Ma anche l'altezza conta. 90 millimetri fino al bordo del bicchiere sono la distanza giusta rispetto alla bocca: né troppo lontano né troppo vicino. Al momento di bere, l'olfatto può cogliere tutti gli aromi nella loro intensità e complessità.
Con 66 millimetri, l'apertura del bicchiere è sufficientemente ampia e al tempo stesso abbastanza piccola per non bloccare o per lasciar sfuggire gli aromi. Dall'apertura fino al diametro più ampio il calice ha una forma leggermente conica, il che significa che gli aromi rilasciati nel bicchiere sono incanalati senza ostacoli nelle narici.
«Meglio bere un vino di media qualità in un bicchiere perfetto che un vino eccellente in un bicchiere pessimo.»
Alfred Herlbauer, Direttore generale di Gabriel-Glas GmbH
La giusta cura per un bicchiere leggerissimo
Il Gabriel-Glas è disponibile sia soffiato a mano che a macchina. È un bicchiere di cristallo privo di piombo realizzato secondo i più moderni standard tecnologici. Il modello soffiato a macchina, lo StandArt, pesa 150 grammi, mentre quello soffiato a mano (Gold Edition) pesa appena 90 grammi. Ma come bisogna trattare questo delicato calice per poterne usufruire il più a lungo possibile? «Il bicchiere va preferibilmente lavato in lavastoviglie, l'ideale sarebbe una Meiko con sistema ad osmosi inversa. Così i bicchieri vengono lavati senza che sia necessario lucidarli a mano», è il consiglio dell'esperto Alfred Herlbauer.
In una lavastoviglie, i bicchieri così sottili sono più protetti che con un lavaggio manuale. Un cesto in plastica rigida li proteggerà uno ad uno su tutti i lati. In un cesto di metallo senza divisori potrebbero cadere facilmente o urtarsi tra loro, rischiando così di rompersi.
Per quanto riguarda il detergente, raccomandiamo di utilizzare i prodotti chimici della linea MEIKO ACTIVE. Sono disponibili i detergenti speciali per il lavaggio specifico di stoviglie e calici in vetro delicato, che prevengono la corrosione e preservano la qualità del bicchiere, garantendo un risciacquo finale igienicamente sicuro e risultati brillanti.
I bicchieri andrebbero preferibilmente conservati su uno scaffale aperto perchè nelle vetrine chiuse si forma umidità sulla superficie del bicchiere, che inevitabilmente assorbe l'odore della vetrina.
Così come la demineralizzazione completa, un’unità di osmosi produce acqua quasi pura.
«Un bicchiere inadatto è un bicchiere che non è capace cogliere tutte le sfumature del vino. E ce ne sono molti.»
René Gabriel
Flûte vs. bicchiere universale
Un bicchiere universale anche per lo champagne?
Assolutamente sì. Il Gabriel-Glas è perfetto. Un flûte, generalmente presentano punti di effervescenza alla base, così da lasciare risalire rapidamente le bollicine di anidride carbonica verso l'alto. Un piccolo spettacolo alla vista ma, al gusto, l'anidride carbonica è un po' troppo persistente e, in poco tempo, la forza del vino spumante evapora, lasciando spesso un sapore piatto.
Punto di effervescenza:
punto leggermente inciso sul fondo di un bicchiere da spumante o da champagne per facilitare la risalita verso l'alto delle bollicine di anidride carbonica.
Il segreto del Gabriel-Glas
- Grazie alla base del calice molto ampia, gli aromi e profumi sono facilimente riconoscibili.
- Quando si beve, la distanza dal vino al naso è perfetta.
- L'ampia apertura del bicchiere è tale per cui gli aromi vengono rilasciati in piccoli accenni.
Degustazione di vini – less is more
I viticoltori amano utilizzare il bicchiere universale per le degustazioni perché la parte inferiore bassa e allargata, il che significa che anche una piccola quantità di vino ha una grande superficie. La distanza dalla bocca è ideale. L'apertura del bicchiere può essere paragonata ad una rosa: quando è semi sbocciata sprigiona il suo profumo, non quando è chiusa o completamente aperta.
I viticoltori possono servire tutti i loro vini nel Gabriel-Glas, anche i Borgogna che, per liberare gli aromi, avrebbero bisogno di un bicchiere più grande. La qualità e la versatilità di questo bicchiere da vino hanno ormai conquistato anche grandi chef e privati. Ora viene venduto in più di 40 Paesi, con un fatturato annuo milionario per l'azienda. Riuscire a consolidare un prodotto sul mercato in così poco tempo è un'impresa di tutto rispetto. stimmt!